Skip to content

2011

2011

Nella ricorrenza del 31° anniversario il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio ai familiari delle vittime della strage di Ustica afferma: “L’iter tormentoso di lunghe inchieste e l’amara constatazione che le investigazioni svolte e i processi celebrati non hanno consentito l’esauriente ricostruzione della dinamica dell’evento e l’individuazione dei responsabili non debbono far venir meno l’impegno convinto di tutte le istituzioni nel sostenere le indagini tuttora in corso. Ogni sforzo deve essere compiuto, anche sul piano internazionale, per giungere finalmente a conclusioni che rimuovano le ambiguità, i dubbi e le ombre che ancora oggi circondano quel tragico fatto”.
Il presidente richiama dunque l’importanza dell’apporto internazionale e Daria Bonfietti si rivolge all’Europa per chiedere un contributo al raggiungimento della verità completa per la strage di Ustica: si reca a Bruxelles per incontrare alcuni europarlamentari di Francia, Inghilterra, Germania e Belgio, tutti i paesi nei confronti dei quali l’Italia ha avviato rogatorie, rimaste per lo più inevase.
L’incontro dei parenti Lina Gambino, Fortuna Davì e Daria Bonfietti con i parlamentari dei vari paesi è stato organizzato dagli europarlamentari David Sassoli, Salvatore Caronna e Sergio Cofferati.
Confermando ancora la sentenza-ordinanza di Priore, i Ministeri della difesa e dei trasporti sono stati condannati dal Tribunale Civile di Palermo (giudice Paola Proto Pisani) al risarcimento per i parenti delle vittime della strage di Ustica difesi dagli avvocati Alfredo Galasso, Daniele Osnato, Massimiliano Pace, Giuseppe Incandela, Fabrizio e Vanessa Fallica, Gianfranco Paris. Il Tribunale, ricostruendo i fatti accaduti la sera del 27 giugno 1980, ha ritenuto responsabili i Ministeri per non avere garantito la sicurezza del volo civile dell’Itavia, ma anche per l’occultamento della verità con depistaggi e distruzione di atti.
A Bologna invece il commissario governativo per il Comune, Anna Maria Cancellieri, paga un tributo al sottosegretario Carlo Giovanardi che continua ostinatamente a sostenere l’ipotesi dell’incidente causato da una bomba a bordo: fa ritirare il dépliant che correda il Museo per la Memoria di Ustica. Il commissario, con una tempistica davvero inspiegabile, cioè nell’ultima giornata di apertura del Museo prima dell’insediamento del nuovo sindaco, colpisce l’autonomia delle Istituzioni culturali della città di Bologna.
Il sindaco Virginio Merola, appena eletto, annuncia che il dépliant tornerà subito al suo posto perché, precisa il nuovo assessore alla cultura di Bologna Alberto Ronchi: “Nei musei di Bologna i materiali distribuiti vengono decisi dall’Amministrazione, non ci può essere qualcuno che da fuori ci viene a dire cosa distribuire”.

La storia e la documentazione sono state sempre al centro dell’attenzione dell’Associazione per scoprire la completa verità e collocare l’episodio Ustica nel contesto nazionale e internazionale.
Con il convegno “Archivi negati, archivi supplenti” si mette l’accento sul ruolo che le documentazioni, anche quelle conservate dalle varie associazioni, possono avere nella ricerca storica.

Nasce l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica. Racconta la presidente Daria Bonfietti, sorella di Alberto, anch’egli tra i…

Per la prima volta ufficialmente la Magistratura scrive la parola missile come causa della tragedia di Ustica. I periti Massimo…

Con la consegna della perizia Blasi sembra che davvero la verità cominci a farsi strada, ma gli stessi periti, richiesti…

Tutti gli articoli
Torna su