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1996

1996

Rosario Priore, dopo aver rigettato le conclusioni del collegio Misiti, cerca di indagare con sempre maggiore attenzione su quello che è avvenuto nei cieli e si affida a tre nuovi periti particolarmente esperti in radaristica, i professori Roberto Tiberio, Enzo Dalle Mese e Franco Donali.
L’ex direttore del Sismi ammiraglio Fulvio Martini ha modo di considerare: “La dimensione evidentemente internazionale del caso Ustica rende difficile il raggiungimento della verità. Questa vicenda fa parte di un periodo nel quale probabilmente, soprattutto all’estero, non tutte le carte sono state messe in piazza. E ciò è spiegabile con il fatto che eravamo in un periodo di guerra fredda”.
Si pensa allora all’aiuto della Nato: ci si rivolge ufficialmente al suo segretario generale, Javier Solana, per chiedere di agevolare l’acquisizione da parte delle autorità giudiziarie italiane di documenti classificati relativi alla strage di Ustica.
“La risposta negativa del segretario generale della Nato rappresenta una pesante delusione per tutti coloro che attendevano elementi nuovi di conoscenza sulla strage di Ustica” afferma il senatore Massimo Brutti, presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di stato.
Passi avanti verso la “declassificazione” di documenti della Nato sono compiuti a Bruxelles dopo un incontro tra Javier Solana e parlamentari italiani, il presidente della Commissione esteri del Senato Gian Giacomo Migone e Daria Bonfietti.
In seguito, per l’intervento fermo e determinato del Governo Prodi-Veltroni la vicenda si sblocca positivamente e il presidente del Consiglio Romano Prodi può ricevere a Palazzo Chigi il giudice Priore, titolare dell’inchiesta, per affrontare le questioni inerenti le richieste dell’autorità giudiziaria all’Alleanza atlantica.
Insieme con il giudice Priore è previsto che si rechino a Bruxelles i sostituti procuratori Giovanni Salvi e Vincenzo Roselli, che rappresentano nell’inchiesta la pubblica accusa. Ci sono, inoltre, i tre periti Roberto Tiberio, Enzo Dalle Mese e Franco Donali.

Mentre infuria un grande braccio di ferro per l’acquisizione della documentazione essenziale per lo svelamento di quanto accadeva nei cieli la sera del 27 giugno 1980, a Bologna è la cultura a tenere banco nelle iniziative per l’anniversario, quella cultura che sarà sempre al centro dell’impegno dell’Associazione. Attorno a Walter Veltroni, vicepresidente del Consiglio e ministro della Cultura, i rappresentanti degli enti locali, Walter Vitali, sindaco di Bologna, Vittorio Prodi, presidente della Provincia, Antonio La Forgia, presidente della Giunta e Celestina Cerruti presidente del Consiglio regionale, annunciano un evento teatrale che alla scrittura di Daniele Del Giudice unisce la musica del compositore Alessandro Melchiorre.

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