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1993

1993

L’Avvocatura dello Stato deposita l’atto formale di costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio nel processo penale sul disastro di Ustica. L’iniziativa è stata proposta dal ministro della Difesa Salvo Andò in accordo con il presidente del Consiglio Giuliano Amato.
Questo gesto ha un forte valore simbolico: ora il Ministero della difesa è contrapposto ai generali accusati, i quali, finalmente, non potranno avvalersi per la loro difesa della totale collaborazione di ogni struttura militare.
Grandi nomi dello spettacolo italiano rispondono all’appello dell’Associazione per la raccolta fondi. Francesco De Gregori, Paolo Rossi, Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, David Riondino, Alessandro Bergonzoni, Lella Costa, Paolo Hendel e Massimo Rocchi si esibiscono gratuitamente in nome dell’impegno civile. Nove tra i più prestigiosi artisti del nostro Paese si impegnano per l’iniziativa “Teatri per la verità”, ideata da Accademia Perduta/Romagna Teatri, in altrettanti teatri romagnoli.
“Non sono solo canzonette ma la rivendicazione di diritti calpestati da tredici anni” afferma Daria Bonfietti nel presentare l’iniziativa.
“È il segno che gli anni ‘80 sono definitivamente alle spalle – dice Ruggero Sintoni, uno degli organizzatori – il segno che è tornato il tempo dell’impegno civile e che le iniziative di valore politico, culturale e sociale non sono più fuori moda”.
La strategia della “disinformazione” nella tragedia aerea di Ustica è presentata in una ricerca a Palermo presso la cattedra di Sociologia della cultura della facoltà di Scienze politiche, di cui è titolare Salvatore Costantino. Con l’autore dell’indagine, Gianfranco Badami, partecipano a un dibattito Daria Bonfietti, il legale di parte civile Goffredo Garraffa e il giornalista Franco Nicastro.
Il presidente della Regione Sicilia, Giuseppe Campione, osserva, in un messaggio, che nessuna ragione di Stato può e deve fare ombra sulla verità, anche la più scomoda, anche la più imbarazzante.

La sera del 27 giugno, alle ore 20, parte da Bologna un aereo per Palermo, alla stessa ora e con la stessa rotta del DC-9. Con il volo privato organizzato dall’Associazione, partono circa cento persone, fra cui alcuni parlamentari, rappresentanti delle associazioni di altre stragi, il sindaco di Bologna Walter Vitali, i rappresentanti di Provincia e Regione, esponenti sindacali e di diverse organizzazioni della società civile, giornalisti italiani e stranieri, fra i quali gli inviati dell’americana CBS e della stampa giapponese, i presidenti nazionali di ARCI e ACLI, Giampiero Rasimelli e Giovanni Bianchi.
Il vignettista Sergio Staino dedica il disegno proprio a questo volo per la memoria.
Alle 20:58, ora esatta della tragedia, molte barche a vela, organizzate da Uisp vela, raggiungono il luogo dove cadde l’aereo per consegnare al mare e idealmente ai morti messaggi portati da una staffetta di motociclisti partita da Bologna il 25 giugno. A bordo di una delle imbarcazioni, l’attore Corso Salani, protagonista del film “Il muro di gomma” di Marco Risi, legge le frasi conclusive della sceneggiatura: “C’era la guerra quella sera”.

“È il segno che gli anni ‘80 sono definitivamente alle spalle – dice Ruggero Sintoni, uno degli organizzatori – il segno che è tornato il tempo dell’impegno civile e che le iniziative di valore politico, culturale e sociale non sono più fuori moda”. Proprio a Ustica Paolo Rossi dedica l’anteprima nazionale del suo ultimo spettacolo “Pop e Rebelot”. L’incasso della serata, al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, è devoluto all’Associazione come il ricavato degli altri otto spettacoli in programma. Il primo appuntamento dei “Teatri per la verità”, che ha il patrocinio degli enti locali romagnoli, è il concerto di Francesco De Gregori al Teatro Petrella di Longiano. Chiude Alessandro Bergonzoni a Bagnacavallo con “Anghingò”.
In vista della chiusura dell’inchiesta, Daria Bonfietti rinnova l’appello ai massimi organi dello Stato, invitandoli ad affrontare “l’intrigo internazionale di Ustica” con una volontà politica diversa perché “ancora oggi il giudice Priore è lasciato troppo solo”.

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