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2008

2008

Il presidente emerito Cossiga continua nelle sue dichiarazioni: “Furono i nostri servizi segreti che, quando io ero presidente della Repubblica, informarono l’allora sottosegretario Giuliano Amato e me che erano stati i francesi, con un aereo della Marina, a lanciare un missile non a impatto, ma a risonanza. Se fosse stato a impatto non ci sarebbe nulla dell’aereo”. Lo dichiara a Sky Tg24. “La tesi – prosegue il presidente emerito della Repubblica – è che i francesi sapevano che sarebbe passato l’aereo di Gheddafi. La verità è che Gheddafi si salvò perché il Sismi, il generale Santovito, appresa l’informazione, lo informò quando lui era appena decollato e decise di tornare indietro”.
È un completo ribaltamento delle posizioni ufficiali. Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, incalza: “È allucinante che in un Paese civile un ex presidente della Repubblica, un ex presidente del Consiglio, dica queste cose e nessuno si muova”.
La Procura di Roma riapre l’inchiesta, dopo aver convocato e sentito come testimoni Francesco Cossiga e Giuliano Amato. I pm Maria Monteleone e Erminio Amelio aprono la nuova indagine per verificare, anche attraverso una rogatoria con la Francia, le dichiarazioni di Cossiga e identificare i responsabili militari transalpini.
L’Associazione ricorderà che le dichiarazioni fatte da Francesco Cossiga non sono sufficienti, è necessaria, infatti, “la volontà politica di andare fino in fondo”, altrimenti le indagini “finiranno per fermarsi di nuovo”.

“Corriere della Sera”, 22 giugno 2008.

“Il Messaggero”, 22 giugno 2008.

“l’Unità”, 26 giugno 2008.

“il Manifesto”, 26 giugno 2008.

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