Pare aprirsi una nuova fase nelle indagini: autorità italiane e francesi sono impegnate in una collaborazione “proficua” sulla vicenda di Ustica. Alcuni magistrati romani interrogano militari francesi presenti nella base aerea di Solenzara riguardo ai movimenti di mezzi aerei e navali sul Mar Tirreno la sera del 27 giugno 1980, quando l’aereo dell’Itavia precipitò, tra le isole di Ponza e Ustica. Si può accertare che contrariamente alla tesi ufficiale che sosteneva la chiusura della base, Solenzara era in funzione, ma non si permette poi di accertare lo specifico delle attività..
Negli ambiti istituzionali e presso l’opinione pubblica è molto sentito il tema della consultazione degli atti conservati dalle pubbliche amministrazioni e, in particolare, dagli organismi di intelligence: sono un contributo importante per la ricostruzione di eventi che nei decenni passati hanno segnato la storia del Paese.
Nella Direttiva del 22 aprile il presidente del Consiglio Matteo Renzi scrive: “Allo scopo di corrispondere favorevolmente a tali aspettative, reputo necessario intraprendere da subito e in via straordinaria un percorso con l’obiettivo di rendere conoscibili in tempi ragionevoli, tenendo conto anche delle complesse operazioni a tal fine necessarie, gli atti relativi ad alcuni dei più significativi eventi sui quali si registra un ricorrente interesse.
A questo fine, si procederà al versamento della documentazione agli archivi di Stato, anticipando significativamente i tempi di versamento, di norma previsti in almeno 40 anni dalla cessazione della trattazione corrente, che può avvenire anche a distanza di molto tempo dall’evento cui gli atti si riferiscono.
Per il raggiungimento delle finalità indicate, sulla base anche della positiva esperienza compiuta in relazione al carteggio sul sequestro e sull’uccisione dell’onorevole Moro, che ha consentito negli scorsi anni di rendere disponibili gli atti per la consultazione con largo anticipo rispetto ai tempi prescritti, preso atto che non esiste in materia segreto di Stato, dispongo perciò in via preliminare che si dia luogo alla declassifica della documentazione relativa a gravissime vicende avvenute da un trentennio e, specificamente, degli atti concernenti gli eventi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)”.